RUCKER: FATALE L’OVERTIME, AVELLINO VINCE GARA 3 (90-83) E SI PORTA 2-1

AVELLINO – RUCKER 90-83 d.t.s. (23-13, 34-37; 56-55, 70-70)

AVELLINO: Agosto NE, Burini, Giunta 4, Vasl 20, Verazzo 17, Carenza 8, Bortolin 6, Nikolic 12, Chinellato 11, Fresno 12. All. Crotti

RUCKER: Zacchigna, Chiumenti 17, Laudoni NE, Oxilia 2, Gluditis 32, Vettori NE, Di Emidio 7, Perin, Cacace 12, Calbini 13. All. Carrea. Stats: 20/47 da 2, 8/25 da 3, 19/23 t.l., 46 rimbalzi, 17 assist, 12 palle perse, 5 palle recuperate.

Arbitri: Parisi e Licari

Non basta un Gluditis da 32 punti (nella foto-copertina, credit Rucker) ai bianconeri, nelle cui fila ha chiuso in doppia cifra anche il terzetto Chiumenti, Calbini e Cacace, per passare in vantaggio nella serie, ora condotta 2-1 da Avellino. Gli irpini partono meglio (23-13), ma vedono Burini uscire per infortunio. La Rucker (Laudoni out) reagisce e chiude sul +3 all’intervallo. Poi è equilibrio di fatto fino all’overtime, quando Avellino piazza un 13-2 che chiude la partita.

Domenica 11 alle 18, è in programma gara 4 al Pala Del Mauro.

Il commento di coach Michele Carrea: “Abbiamo messo tanta energia dimostrando di avere altrettanta voglia di andare in vantaggio nella serie, è il secondo finale punto a punto in cui alcune giocate individuali sono state decisive, ancora una volta Vasl è stato chirurgico e preciso nel rompere l’equilibrio finale. Abbiamo fatto un grande sforzo per portarla al supplementare, specie se si considera che con soli due lunghi di ruolo siamo riusciti a vincere la battaglia a rimbalzo. Ora dobbiamo resettare la sconfitta e approcciare questo giorno di sosta con la confidenza e con l’energia di chi ha fatto tutto quello che ha potuto. Possiamo lavorare su alcuni dettagli e proveremo a farlo in queste 24 ore”.

 

Gemini, il cuore non basta

Montecatini passa anche al Taliercio (76-70) e chiude la serie 3-0

Gemini Mestre                  70
Fabo Herons Montecatini 76
GEMINI MESTRE: Smajlagic 11, Bocconcelli 16, Mazzucchelli 9, Pellicano 2, Porcu ne, Perin, Lenti 3, Caversazio 6, Sebastianelli, Bizzotto ne, Aromando 23. All.: Ciocca.
FABO HERONS: Magrini ne, Benites 6, Carpanzano 3, Chiera 13, Natali 2, Arrigoni 14, Lorenzetti, Giancarli, Dell’Uomo 16, Lorenzi ne, Sgobba 8, Radunic 14. All.: Barsotti.
ARBITRI: Zancolò e Foschini.
NOTE: parziali 17-18, 31-41, 48-58. Tiri liberi Gemini 15/26 – Fabo Herons 15/17, da 3 7/29 – 11/26, rimbalzi 35-43.
Mestre (nelle foto di Walter Dabalà) esce a testa altissima dai playoff con la consapevolezza di essere una squadra durissima da superare – il 3-0 finale è davvero bugiardo per quanto si è visto nella serie – ma anche con l’amaro di in bocca di non essere mai riuscita a centrare quella partita perfetta che avrebbe potuto allungare la sfida. Nel giorno in cui si chiude una stagione è difficile riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno, eppure questo è doveroso da fare perché nella serata dei saluti non si può dimenticare che a dicembre per la Gemini si parlava di rischio retrocessione, analisi che poi è lentamente virata verso un posto playoff e poi verso un piazzamento di rilievo. Sfortuna ha voluto che Mestre nella gara forse più importante della stagione di ritorno, quella a Fabriano, si sia presentata falcidiata dagli infortuni ed abbia incassato uno di quei due stop che hanno caratterizzato le ultime 12 partite, sconfitta decisiva per il mancato quinto posto che ha poi portato l’accoppiamento con la corazzata Montecatini (già vincintrice. La Gemini però anche quest’anno è cresciuta, ha imparato, ha corretto sé stessa per presentarsi nel modo migliore a quei playoff che si sono subito chiusi solo per la forza di un avversario che ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, come la Coppa Italia appena conquistata conferma.
Bisogna quindi fare tesoro di quello che si è visto, fra cui una squadra capace di lottare sempre, in tutte e 3 le sfide, fino alla sirena. Se Mestre si ferma è anche colpa di una serataccia al tiro, il 15/26 dai liberi chiama vendetta come il 7/29 da 3: per battere gli Herons serviva la partita perfetta e questa non è arrivata, anzi ne è arrivata una meno performante di altre, ma questo è lo sport e va accettato perché in campo vanno uomini, non macchine, quello che conta è l’impegno e questo c’è sempre stato.
Ciocca parte dando fiducia a Caversazio e Aromando come lunghi, Mazzucchelli in regia affiancato da Bocconcelli e Smajlagic come guardie. Nel primo quarto regna l’equilibrio, Montecatini da 3 non perdona spinta da Radunic e Chiera, la Gemini risponde con Aromando che mette i primi 6 punti di casa, Mazzucchelli dalla media e Smajlagic da sotto confezionano il primo sorpasso mestrino (10-8) ma è un’illusione spenta dalla bomba di Benites. La prima bomba di casa la mette Caversazio (17-15) ma ancora Chiera da lontano sigla il sorpasso di fine primo quarto. Nel secondo periodo gli Herons mettono la freccia perché da fuori non è serata per Mestre. Radunic domina al rimbalzo mentre Perin e Sebastianelli non sono precisi da 3, Dell’Uomo e 2 liberi di Sgobba mettono gli ospiti sul +7 (17-24), Caversazio illumina Aromando che accorcia ma la sensazione è che Mestre davanti fatichi. Dopo una serie di occasioni sprecate da ambo le parti Bocconcelli fa -4. Mestre in difesa combatte e Aromando ha i liberi del -2 ma imita il Sebastianelli del primo quarto e non ne mette nessuno, così scampato il pericolo Arrigoni dà linfa ai suoi dal pitturato. Caversazio e una bomba di Bocconcelli tengono la Gemini sulla scia, ma anche Montecatini ha i suoi talenti, Benites da 3 sigla il 30-39 con 1’35” alla pausa lunga; un libero di Bocconcelli e un canestro di Radunic chiudono il quarto con Mestre sotto in doppia cifra vittima di un 2/9 da 3 e soprattutto di un 3/8 ai liberi. Nel terzo quarto la musica non cambia, Ciocca si affida alla difesa ma Chiera da 3 graffia, Radunic da sotto fa 35-48 con Mestre a segno con Bocconcelli e 2 liberi di capitan Mazzucchelli dopo una rubata. Davanti però non va, Bocconelli da 3 va sul ferro, Aromando invita gli ospiti al fallo sistematico con un altro 0/2 ai liberi, troppo perché Montecatini non ne approfitti con Chiera che puntuale fa 35-50 con 6’20” da giocare. Smajlagic fa la sua parte solo nel finale di quarto con una tripla (41-52), anche Bocconcelli colpisce da fuori ma dall’altra parte Carpanzano riporta i suoi avanti in doppia cifra con un altro tiro da 3 (44-55). Smajlagic dalla media e Aromando, stavolta con due liberi, chiudono il quarto mestrino che però conferma il +10 ospite. Nell’ultimo quarto Mestre spinge d’orgoglio, Radunic sbaglia, Mazzucchelli mette due liberi, Chiera sbaglia ma Smajlagic conferma la sua serata da no da 3, Sgobba invece dall’arco colpisce (50-61) con 7’27”. Una rubata di Pellicano che frutta 2 liberi, la difesa ad alto giro portano a nuovi possessi, Aromando da 3 accende il Taliercio ((55-61) con Barsotti che chiede tempo. Sgobba è il terminale dell’azione successiva e sbaglia, Smajlagic ha la bomba che potrebbe riaprire il playoff ma la sbaglia, sul rovesciamento
quarto fallo di Aromando e and one di Arrigoni (55-64) con 6’08”. Lenti e Radunic fanno botta e risposta, Radunic cattura rimbalzi offensivi che tengono lontana Mestre, Bocconcelli mette la tripla del 62-70 con 2’52”. Dell’Uomo rimette i suoi avanti in doppia cifra, Bocconelli in entrata, Caversazio con un libero, Mazzucchelli da 3 dopo una persa di Radunic fanno sperare Mestre che arriva sul 68-72 con 58” da giocare e una montagna di liberi alle ortiche, come non dispiacersi? Arrigoni fa 1/2 dalla lunetta, Aromando in tape in porta Mestre sul 70-73 con 31” da giocare, ci vuole il miracolo che non arriva perché Smajlagic fallisce anche la bomba del possibile -1 dopo il libero messo da Arrigoni, Chiera dalla lunetta chiude conto playoff e stagione mestrina.
Restano negli occhi un ottimo girone di ritorno ed un playoff con tanti rimpianti, il futuro della Gemini resta ancora tutto scrivere, ma quello che conta è che Mestre sia tornata, nel Basket, a far parlare di sé ed abbia ancora tanta voglia di sognare.

 

La voce di coach Cesare Ciocca (che ieri festeggiava il compleanno): “Ai ragazzi ho detto e lo ripeto, che non ci dev’essere delusione ma dispiacere. Montecatini ha meritato, è una squadra fortissima, ma noi ce la siamo sempre giocata. Tra qualche giorno, ci renderemo conto che la nostra stagione è stata positiva. Bisognava fare la partita perfetta… ci abbiamo provato, ma Montecatini è obiettivamente più forte. Questo campionato è una sorta di serie A, quindi noi ci siamo stabilizzati in un campionato di livello altissimo: abbiamo fatto i Play off; la società e lo staff siamo cresciuti esponenzialmente. Ho avuto una squadra di persone con cui abbiamo condiviso tutto, che non posso che ringraziare: sono stato messo al centro del progetto e, nel momento per me più difficile da un punto di vista fisico, mi è stata rinnovata la fiducia. Questi ultimi quattro mesi segnano un ulteriore “step” da cui ripartire”.