E’ considerato tra i più importanti assistant coach in Europa. La sua lunga e luminosa carriera, iniziata a soli 18 anni nelle giovanili del Basket Club Mestre (di seguito un paio di foto d’archivio) passando in seguito a Treviso, dapprima nel settore giovanile poi nello staff della prima squadra (assistente di Sales, Skansi, D’Antoni, Obradovic e Bucchi), è stata per lo più da eterno “secondo di lusso”, in particolare con Ettore Messina: dopo l’approdo alla Virtus Bologna nel 2000, infatti, sempre con lui è stato in seguito a Treviso (2002), CSKA Mosca (2005) e Real Madrid (2009). Sempre al “top” in Europa. Più di recente, prima dell’approdo a Trento, era stato assistente di Trichieri a Cantù, che nel 2011 – dopo venti anni – era tornata in Eurolega; e nel 2015 di Pashutin all’Unics Kazan sempre per l’Eurolega.
Il suo primo incarico da capo allenatore, invece, arrivò il 4 marzo 2011 proprio in seguito alle dimissioni di Messina al Real Madrid: terminò quella stagione a guida dei “blancos” (bilancio 9-3). Il 28 giugno 2013, fu annunciato il suo ingaggio come head coach della Juvecaserta Basket per la stagione 2013-2014: nella sua prima esperienza da capo allenatore non subentrato, fece un’ottima prima stagione venendo confermato per la seguente quando però venne esonerato il 10 novembre 2014 (bilancio totale 15-20).
Fino, appunto, al 31 gennaio scorso…
Nelle due foto: 1) Allievi Superga Mestre campioni d’Italia 1980-81 (con Ettore Messina); 2) Propaganda Lebole Mestre 1983-84 campioni d’Italia 1983-84 (con Eugenio Dalmasson)
Dolomiti Energia Trentino, ecco Lele Molin
Il nuovo capo allenatore bianconero fa il punto della situazione dopo il successo di EuroCup al debutto sulla panchina di Trento da head coach: «Nei momenti di difficoltà dobbiamo pensare come una squadra».
Dopo aver esordito, da capo allenatore, sulla panchina della Dolomiti Energia Trentino con una vittoria molto importante in EuroCup, Lele Molin ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione in casa Aquila Basket, assieme all’assistente general manager del club Rudy Gaddo. Responsabilità, esperienza e lavoro: queste alcune delle parole chiave usate dall’allenatore dei bianconeri, passato a ricoprire il ruolo di head coach dopo tre stagioni e mezzo da assistente, prima di Maurizio Buscaglia e poi di Nicola Brienza.
Emanuele Molin: «Se un club come l’Aquila Basket è arrivato a prendere questo tipo di decisione con Nicola non possiamo che sentirci tutti coinvolti e responsabili, e lo sono anche io. Nessuno avrebbe voluto vivere i momenti che abbiamo vissuto domenica sera. Da oggi si lavora per ridare alla squadra freschezza e fiducia. Mi approccio a questo nuovo capitolo con grande senso di responsabilità. Mi è servito del tempo per pensarci, ho dovuto riflettere per capire se fossi in grado di affrontare questo processo: alla fine ho deciso di accettare, per meritare la grande stima e l’apprezzamento che qui a Trento ho sempre sentito da parte di tutto il club, e perché sento che le persone nello staff, nella dirigenza e in tutte le aree della squadra sono pronti ad essere parte attiva di un cambiamento.
Non sono un mago, non mi aspetto che la squadra all’improvviso cambi completamente, altrimenti avrei già suggerito le modifiche da apportare, ma dobbiamo avere una mentalità diversa e ritrovarci. Occorre che tutti i ragazzi ritrovino fiducia in sé stessi e nel lavoro che facciamo in campo e in palestra quotidianamente, sfruttando ogni occasione per crescere e rafforzare le nostre certezze. Non voglio mettere obiettivi, ma questa squadra può e deve competere: non siamo l’Aquila molle e confusionaria vista in campo in alcune delle ultime uscite. Per dimostrarlo, dobbiamo costruire una coesione diversa in cui alle prime difficoltà la squadra pensi e agisca come una squadra, e non come un gruppo di singoli.
Martedì non abbiamo vinto perché c’era Molin, ma perché i giocatori nei momenti difficili della partita hanno messo testa, energia e senso di squadra: ora dobbiamo mantenere quello stesso livello di desiderio e voglia, dare continuità a quell’applicazione mentale. Io metterò tutto quello che ho a disposizione di questa squadra, che con me condivide i valori fondanti di Aquila Basket e che lavorerà duro giorno dopo giorno».
Ufficio Stampa Aquila Basket – Marcello Oberosler