La Nuova Pallacanestro Treviso ha scelto la propria guida. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa della società che milita in serie B Femminile.
“Comincia con il botto la nuova stagione sportiva NPT! – si legge -. La Nuova Pallacanestro Treviso ha il piacere di comunicare di aver affidato la panchina della prima squadra a Silvia Martinello (nella foto), che sarà anche allenatrice dell’under 16 Gold, responsabile tecnico e coordinatrice del settore giovanile”.
Originaria di Sarcedo, Silvia è un “prodotto” del Famila Basket Schio: società nella quale ha militato come giocatrice, fin da quando aveva 11 anni (a 17, invece, il suo esordio nella massima serie contro la Gemeaz Milano). Come giocatrice del Famila, è arrivata a calcare i parquet dell’Eurolega nella stagione 2006-7 ed ha vinto due Coppe Italia a Pontedera.
In seguito, la sua formazione tecnica: dapprima come istruttrice minibasket e poi da allenatrice, fino ad ad arrivare a ricoprire la prestigiosa carica di RTT Responsabile tecnico territoriale femminile del Veneto (dopo essere entrata nel 2015 anche nello staff del Centro Tecnico Federale).
La sua carriera di allenatrice, iniziata nel Minibasket Alpo e continuata negli anni seguenti a Schio, l’ha vista impegnata nell’ultima stagione alla guida di Marano in serie B. Degna di nota l’esperienza con la Nazionale femminile 3×3 U23 al Torneo Nations League disputato la scorsa estate in Olanda e Francia. “Dopo vent’anni passati a Schio ho scelto di lasciare “casa mia” e quella che mi piace chiamare “zona confort” per venire qui a Treviso, società che seguivo da tempo” – sono le prime parole da “orange” di coach Silvia Martinello –. Ho visto nella Nuova Pallacanestro Treviso tanta voglia di crescere e migliorare, soprattutto a partire dal settore giovanile, al quale dedicherò una particolare attenzione. Credo molto nel lavoro svolto in palestra, che per me è un insegnamento di vita e che può aiutare spesso ad affrontare i problemi di tutti i giorni. L’etica del lavoro ha fatto sempre parte del mio dna, fin da quando ero giocatrice ed è quello che cercherò di trasmettere anche qui. Non dobbiamo mai dimenticare che il compito di una allenatrice è anche quello di essere una educatrice, soprattutto con i più giovani”.