E’ andata in archivio domenica mattina, nella splendida cornice di una Kioene Arena di Padova gremita da oltre mille persone, la 33. edizione del Torneo nazionale “Massimo Mazzetto”. Un’edizione, quella 2019 del torneo inserito nel circuito Psg – Fip ed intitolata all’ex atleta del Petrarca scomparso tragicamente nel 1986 a soli 21 anni dopo la sua prima stagione in serie A (alla Viola Reggio Calabria) e quando era alle soglie della Nazionale, infatti, dopo aver cambiato la collocazione (rispetto quella tradizionale del 2 giugno), che… passerà alla storia!
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Al di là dell’insolita collocazione (rispetto a quella tradizionale, tra fine maggio e primi giorni di giugno, cui dovrebbe tornare già l’anno prossimo), infatti, ha visto per la prima volta la finale tutta padovana tra il Petrarca di Nicola Pauletto e la Virtus Padova di Alberto Franceschini. A spuntarla, al termine di una gara vinta per 63-37, sono stati i giovani bianconeri che hanno così potuto iscrivere per la terza volta il nome della loro società nell’albo d’oro della manifestazione: dopo le vittorie dei ’91 (nelle cui fila, tra gli altri, militavano Andrea De Nicolao ed Eros Chinellato…) nel 2003 e, prima ancora, dei ’78 nel 1990. La 33. edizione che, invece, era riservata ai nati nel 2007 e 2008, ovvero la categoria di passaggio dal minibasket, ha visto la partecipazione di venti squadre: al 3° posto a pari merito, si sono classificate l’Azzurra Trieste e Fano (questa, in realtà, una “mista” marchigiana) i cui coach hanno così potuto guidare le due squadre dell’“All Star Game Mazzetto” disputato prima della finale.
Introdotta dall’inno di Mameli e con la presentazione delle squadre (i nomi dei ragazzi scritti sul tabellone luminoso del palasport), quest’ultima è stata preceduta dalla lettura del “testamento spirituale” di Massimo Mazzetto da parte dei capitani delle due squadre: “Io amo quando gioco – si è udito leggerli, in un momento davvero toccante -, mi diverto, rispetto chi ho davanti, arrivo ad essere amico dell’avversario, avendone però la convinzione di batterlo. Certe volte penso di essere drogato di Basket, ma i drogati non amano quello che fanno. Forse è il mio modo di vivere, è il mio stile, è la mia vita”.
Alle premiazioni, presentate da Wendy Munaro dopo l’ingresso del tricolore – portato dai volontari della Croce Rossa – e precedute a loro volta dall’omaggio floreale fatto alle mamme delle società ospitanti da parte dei ragazzi giunti da fuori regione (a ribadire la socialità su cui si basa il torneo), si sono alternate autorità civili e sportive: tra queste, l’assessore allo sport del Comune di Padova Diego Bonavina; per la Fip, invece, il presidente regionale Roberto Nardi ed il consigliere Lamberto Morello; ed il consigliere Stefano Zago della Lega Italiana Fibrosi Cistica (cui il torneo, confermando solidarietà, era legato per il terzo anno consecutivo); oltre ovviamente ad Andrea Mazzetto, il fratello di Massimo, che ha consegnato personalmente il trofeo, opera dell’artista Katrin Pujia, ai vincitori. A ribadire infine il terzo valore fondante del “Mazzetto”, ovvero accanto a socialità e solidarietà lo spirito di correttezza, si è tenuta anche l’assegnazione dei premi Psg Fairplay “Manuela Gallicola” e “Franco Sabaini”: che quest’anno, visto che non ci sono stati episodi particolari, è andata di comune accordo alla società del Comitato organizzatore Pallacanestro Vigodarzere e all’istruttore Nicola Imbimbo (Bam) per l’impegno e la disponibilità profusi durante le quattro giornate della manifestazione.