Quella di Francesco Tiberio (nella foto-copertina e sotto, immagini di repertorio di Luca Giacobbe e Alessia Serain), classe 1994, è una di quelle storie che fa davvero molto bene allo sport. Tiberio è arrivato al Nuovo Basket Rovigo nella stagione 2015/16, quando le Pantere militavano in Promozione. Oggi, dopo ben sette anni, Tiberio non ha mai cambiato casacca e il Nuovo Basket Rovigo è salito fino alla Serie C Silver. Lui è il Capitano della principale realtà di basket della Provincia.

Capitano, al termine del girone d’andata, qual è il tuo bilancio? “Non si può definire positivo, in termini di classifica. Lungo questo primo percorso ci sono state diverse difficoltà e non è stato semplice. Le vittorie non sono arrivate come speravamo, si poteva fare decisamente meglio. C’è da dire però che nelle ultime tre partite si è vista una squadra diversa, che sta lavorando sodo per dare una svolta a questo campionato”.
Qual è la squadra che ti ha impressionato maggiormente? “A dire la verità nessuna squadra mi ha impressionato in particolare. Ovviamente alcune sono ben organizzate, con giocatori di grande qualità e parecchia esperienza di categorie anche superiori. Sono però convinto che il Sekal possa giocarsela con tutte”.
È evidente che voi abbiate cambiato passo dalla partita col Petrarca. Cosa è successo? “Con l’arrivo di coach Gianluca Folchi sono cambiati gli schemi e le modalità in cui si svolgono gli allenamenti. Abbiamo rivisto movimenti e situazioni. La voglia e l’entusiasmo sono aumentati, lavoriamo davvero sodo e ci divertiamo un sacco”.
Dove potete arrivare? “Sono convinto che, continuando su questa strada, ci possiamo togliere delle belle soddisfazioni e ottenere i risultati che meritiamo. C’è ancora tanto da lavorare, ma sono fiducioso: arriveremo alla nostra quadra”.

Nel 2020 giocavi in Promozione, nel 2021 in Serie D ed ora, sempre con la maglia dell’NBR, sei in Serie C Silver e coi gradi di capitano. Che cosa si prova a vivere un percorso come questo? “Non avrei mai immaginato di vivere un percorso così e nemmeno mai avrei immaginato di rivestire il ruolo di capitano. Per me è un orgoglio grande, ne vado veramente fiero. Spero di essere sempre un esempio positivo per le giovani Panterine”.
Giocare in Serie C Silver è molto impegnativo? “Senza dubbio lo è molto. Gli impegni settimanali sono tanti e, soprattutto per chi ha un lavoro, non è facile. Bisogna essere bravi a gestire le energie mentali e fisiche. La passione, l’attaccamento alla squadra e lo spirito di sacrificio fanno sempre la differenza”.
Sei un giocatore “Made in Polesine”. Cosa ti senti di dire ai giovani della Provincia di Rovigo, che ambiscono ad arrivare a giocare ai tuoi livelli? “Ai giovani suggerisco di avere dei sogni e delle ambizioni e di lavorare sodo per raggiungerli. Di affrontare le difficoltà con la giusta mentalità e il giusto approccio, a testa alta, non facendosi mai abbattere. Siate sicuri di voi stessi e delle vostre capacità, abbiate voglia di dimostrare il vostro valore, non demordete e cercate di  spingervi sempre oltre i vostri limiti. Solo con il duro lavoro e il sacrificio si ottengono risultati”.