LA RUCKER ESPUGNA CHIETI E BLINDA IL 4° POSTO
CHIETI – RUCKER 84-97 (23-26, 38-43; 64-76)
CHIETI: Ciribeni 13, Paesano 16, Cena 1, Berra 15, Reale 16, Masciopinto 2, Febbo, Gelormini 3, Coco, De Sipio, Di Iorio, Lips 18. All. Aniello
RUCKER: Zacchigna 10, Chiumenti 10, Laudoni 10, Oxilia 10, Gluditis 18, Vettori 16, Di Emidio 9, Perin NE, Cacace 10, Calbini 4. All. Carrea. Stats: 27/46 da 2, 11/21 da 3, 10/13 t.l., 40 rimbalzi, 34 assist, 9 palle perse, 4 palle recuperate.
Arbitri: Schena e Caldarola.
Vittoria netta (+19 massimo vantaggio) e del collettivo (7 giocatori in doppia cifra) quella ottenuta da Chiumenti e compagni che vale il quarto posto matematico nella griglia playoff. Top scorer Gluditis (18 p), ottima la prova di Vettori, che chiude a 16 punti con 4/4 da 3. Domenica prossima appuntamento alla Zoppas Arena per il match contro Fabriano, ultima partita della stagione regolare.
Il commento di coach Michele Carrea: “Queste partite non sono mai facili da affrontare, le motivazioni così diverse delle squadre rendono poco prevedibili tanti aspetti. Chieti aveva raggiunto il suo obiettivo, noi eravamo alla ricerca di una vittoria che valesse il quarto posto. È stata una partita vera, sapevamo che le nostre maggiori rotazioni alla lunga potevano essere uno dei fattori su cui puntare, oltre a giocare nel pitturato per provare ad approfittare delle caratteristiche degli avversari. Con una partita ancora a disposizione, con un terzo posto a nostra portata, sapere che faremo il primo turno playoff in casa credo sia motivo di grande orgoglio e soddisfazione per tutti, dai giocatori allo staff, dalla Società ai nostri tifosi. Ora dobbiamo restare concentrati e lavorare per alzare il livello sotto diversi aspetti”.
Al PalaVega, la Gemini Mestre batte Taranto e “blinda” i Play Off
Tra i Grifoni un quintetto in doppia cifra (Smailagic, dica 33!)
Sul parquet di Trevignano la Gemini Mestre si è imposta per 95-75 sul già retrocesso Cus Jonico grazie ad una partenza a razzo (20-5), ed ha chiuso mandando un quintetto in doppia cifra. Onore comunque ai pugliesi, che hanno avuto la forza di rientrare fino a -6 nel terzo quarto.
GEMINI MESTRE – CJ BASKET TARANTO 95-75 (26-13, 48-36; 66-56).
Gemini Mestre: Sven Smajlagic 33 (6/6, 6/9), Simone Aromando 15 (5/8, 0/0), Niccolò Pellicano 13 (4/4, 1/2), Edoardo Caversazio 11 (3/4, 0/3), Giovanni Lenti 11 (4/8, 0/1), Andrea Mazzucchelli 9 (1/1, 1/2), Marco Perin 3 (0/1, 1/7), Fabio Sebastianelli 0 (0/0, 0/2), Pietro Bizzotto 0 (0/0, 0/1), Elia Zinato 0 (0/1, 0/0), Matteo Porcù 0 (0/0, 0/0), Pietro Bocconcelli 0 (0/0, 0/0). All. Ciocca (Tiri liberi: 22 / 28) – Rimbalzi: 42 (4 + 38, Smajlagic 15) – Assist: 21 (Caversazio 5).
CJ Basket Taranto: Francesco Reggiani 20 (4/5, 4/11), Matteo Ambrosin 17 (5/10, 1/8), Matteo Chiapparini 14 (1/3, 4/6), Gianmarco Conte 9 (3/9, 1/6), Giovanni Ragagnin 7 (2/8, 1/3), Martin Kovachev 6 (2/5, 0/0), Francesco Montanaro 2 (1/2, 0/0), Eugenio Gigante 0 (0/0, 0/0), Matteo Minelli 0 (0/0, 0/0), Stefano Pichierri 0 (0/0, 0/0). All. Cottignoli (Tiri liberi: 6 / 13) – Rimbalzi: 36 9 + 27 (Reggiani, Ambrosin, Ragagnin, Kovachev 7) – Assist: 12 (Ragagnin 5)
Arbitri: Fusari Roberto di San Martino Siccomario (PV) e Gurrera Simone di Vigevano (PV). Note: Uscito Kovachev per falli a 4’23”
Poco più di una formalità per Mestre superare Taranto al Palavega, un successo che permette ai ragazzi di Ciocca di raggiungere matematicamente un posto playoff, posizionamento definitivo – sesto o settimo posto – che si concretizzerà solamente domenica prossima in base ai futuri risultati, intanto però si può gioire per un risultato che proprio un girone fa, proprio con lo stop a Taranto, sembrava più un miraggio che una possibilità. Sicuramente lo scorso anno Mestre si presentava alla battaglia promozione con maggiori ambizioni, ma aver raggiunto gli spareggi promozione dopo questa incredibile stagione regolare ha forse un sapore ancora più dolce, perché frutto di un campionato in cui la Gemini ne ha dovuto superare di ogni, dagli infortuni dei giocatori alla polmonite di Ciocca con squadra senza head coach per un paio di mesi: essere riusciti a mantenere la barra dritta in questa tempesta merita un grande sorriso perché è soprattutto un segnale per il futuro, Mestre non molla mai. |
Riguardo la partita non c’è molto da raccontare se non di una Mestre sempre al comando, sempre convincente, trascinata da uno Smajlagic tirato a lucido e illegale per la partita andata in scena, capace di concludere con 47 di valutazione: 6/6 da 2 6/9 da 3, 3/3 ai liberi nonchè 15 rimbalzi e 2 assist, ovvero ogni volta che Sven decideva di trascinare la squadra Mestre volava via. Concetto già maturato nel primo quarto quando la Gemini scappava sl 22-7 trascinata da Smajlagic e dagli assist di Caversazio con Taranto tramortita e con Ciocca “costretto” a mandare in campo il giovane Bizzotto per tenere viva la partita. A Taranto però vanno fatti i complimenti perché, con una situazione societaria a dir poco precaria, onora la partita e, seppur giocando praticamente in 6, resta con la testa sul parquet creando qualche fastidio a Mestre e costringendo Ciocca ad alzare la voce con primo quarto che si conclude con Grifoni avanti di 13. Nel secondo quarto la Gemini perde un po’ di mordente e Taranto rientra lentamente fino al 36-28 trascinata dai tiri pesanti di Reggiani e da Conte, là ovviamente ci pensa Smajlagic a piazzare la bomba del nuovo +9 con Taranto ancora in avvicinamento sempre grazie a Reggiani (41-34), nel finale di quarto però ci pensano le entrate di Pellicano e i liberi di Caversazio a tenere gli ospiti a distanza di sicurezza con rientro in spogliatoio con Gemini avanti di 12 grazia anche ad una nuova bomba di Smajlagic. Nel terzo quarto il tema si conferma, Taranto ha coraggio e si spinge fino al 58-52 del 7′, servono allora 5 punti di Caversazio e una bomba di Perin – deliziosi i suoi assist di serata – per rimettere i tifosi mestrini in tranquillità con Mestre avanti in doppia cifra a fine periodo. Nell’ultimo quarto la Gemini spinge sull’acceleratore e Taranto paga dazio alla stanchezza, con il passare dei minuti la Gemini blinda il risultato appoggiandosi su Aromando – premiato a inizio gara con il trofeo dedicato a Dilas “MVP del mese di marzo” (nella foto premiato da Giorgio Querci, patron di Gemini Global Service e Filippo Caprioglio, presidente del consorzio progetto Mestre) – e sul solito Smajlagic, trovando inoltre idee e punti da Pellicano. Dopo 3′ l’ennesima bomba di Smajlagic mette Mestre sul +17 (77-60), con finale tutto in discesa per la Gemini mentre Taranto perde Kovachev per falli con Mestre che tocca anche il +27 (92-65). |
Ora si va ai playoff senza nulla da perdere ma reduci da una striscia di 9 vinte nelle ultime 11: chi incrocia Mestre avrebbe probabilmente avrebbe preferito un altro avversario. |
Una Virtus Padova cuore, grinta e orgoglio risponde con carattere
I neroverdi vincono la sfida con Virtus Imola (88-72). Grande prestazione di squadra
VIRTUS PADOVA – VIRTUS IMOLA 88-72
VIRTUS PADOVA: Cecchinato 25 (8/14, 1/5), Cagliani 19 (2/3, 2/3), Bianconi 16 (5/8, 0/1), Scanzi 8 (1/4, 1/3), Molinaro 6 (3/4, 0/2), Osellieri 6 (3/5, 0/1), Schiavon 5 (1/1, 1/3), Antelli 3 (1/2, 0/4), Padovani 0 (0/0, 0/0), Bedin 0 (0/0, 0/0), Ferrari n.e.
VIRTUS IMOLA: Ohenhen 23 (11/13, 0/0), Masciarelli 13 (1/2, 1/2), Chiappelli 11 (4/9, 1/3), Magagnoli 8 (2/6, 0/3), Aglio 8 (3/7, 0/3), Valentini 5 (1/3, 0/2), Barattini 3 (0/2, 1/3), Alberti 1 (0/2, 0/1), Morara 0 (0/1, 0/0), Morina 0 (0/0, 0/1), Dalpozzo 0 (0/0, 0/0), Vannini n.e.
Arbitri: Palazzo e De Ascentiis
Note: Parziali: 18-21, 40-40; 65-51. Tiri da due: Virtus Padova 24/41, Virtus Imola 22/45. Tiri da tre: Virtus Padova 5/22, Virtus Imola 3/18. Tiri liberi: Virtus Padova 25/33, Virtus Imola 19/26. Rimbalzi: Virtus Padova 36, Virtus Imola 43. Assist: Virtus Padova 9, Virtus Imola 14.
Nella sfida tra le due Virtus vince Padova che, pur priva di Michele Ferrari, con una prova tutta cuore, grinta e orgoglio risponde presente, battendo Imola con un perentorio 88-72 e facendo esplodere la festa di tutto il Palaberta di fede neroverde. I ragazzi di Coach De Nicolao, con questa fiducia ritrovata, si proiettano così verso l’importante match di settimana prossima a Jesi, nell’ultimo turno della stagione regolare, a caccia del miglior piazzamento in ottica Play Out per mantenere il fattore campo.
Dopo un inizio di match di marca romagnola, Padova esce alla distanza, chiudendo in scia il primo quarto (18-21) e mostrando i muscoli già nella seconda frazione che si chiude in perfetta parità a quota quaranta punti. Se da una parte è Ohenhen a trascinare Imola, i neroverdi rispondono con una prestazione corale di tutto il gruppo con Osellieri a far cambiare marcia alla squadra, che trova in Cagliani e Bianconi (19 e 16 a fine partita) i migliori terminali offensivi nella prima metà di gara.
Nella ripresa è tutta la squadra di Coach De Nicolao a stringere le maglie in difesa e spingere sull’acceleratore con un terzo quarto da applausi (25-11) nel quale si accende Cecchinato (25 punti) e, dopo l’immancabile alley-oop Antelli-Molinaro, la Virtus in contropiede piazza il break decisivo (65-51). Gli ultimi infuocati 10’ del match vengono inaugurati dalla bomba di Scanzi e, poco dopo, i padovani toccano il più venti. I romagnoli provano, senza troppa convinzione, a rimettersi in partita ma, dopo una sequela di viaggi in lunetta, il margine di sicurezza per Padova resta invariato. Il sigillo di questa vittoria porta la firma di Cecchinato e Capitan Schiavon che mandano a segno i colpi della staffa che consentono alla Virtus di mantenere a debita distanza gli ospiti fino all’88-72 finale.
L’ultimo step, prima dei Play Out, vedrà i neroverdi impegnati domenica 21 aprile in trasferta sull’ostico campo della General Contractor Jesi, seconda della classe, in un match fondamentale per mantenere il fattore campo in vista dei Play Out di maggio.
La voce del Coach: “È stata una settimana difficile per noi, ma abbiamo alzato la testa e la prestazione di stasera è stata la risposta che dice che siamo vivi e pronti a lottare in questo importante finale di stagione: la squadra c’è, è unita e coesa. – ha commentato a fine partita il Coach della Virtus Padova, Riccardo De Nicolao – Oggi tutti si sono fatti trovare pronti e hanno contribuito alla prestazione di squadra che ci ha permesso di vincere questa gara fondamentale. Ora testa a Jesi per chiudere al meglio la Regular Season e poi ai Play Out: saranno una vera battaglia nella quale sarà necessario farsi trovare uniti, intensi e sicuri di noi stessi come siamo stati oggi.”.
La cronaca della partita
PRIMO QUARTO I neroverdi iniziano con il quintetto Antelli, Cecchinato, Scanzi, Bianconi e Molinaro ma è la Virtus Imola la prima a trovare la via del canestro con Ohenhen. Corrado Bianconi risponde con un gioco da tre punti ma immediata arriva il controsorpasso degli ospiti sempre con Ohenhen. Lorenzo Molinaro fa più uno a rimbalzo d’attacco ma Ohenhen è un fattore sotto le plance (5-6). A 7’ 13’’ dalla prima sirena un viaggio in lunetta di Antelli non porta punti ma è ancora Molinaro a rimbalzo offensivo a mettere avanti i neroverdi che fanno poi più tre con una bella giocata sull’asse Scanzi-Bianconi (9-6). I romagnoli con sette punti consecutivi riprendono il comando nel punteggio, inclusa la tripla di Masciarelli che fa 9-13. Padova non trova più il canestro e l’ottavo punto personale di Ohenhen porta i gialloneri a più sei, obbligando la panchina neroverde al primo time-out a metà frazione. Al rientro in campo, per oltre due minuti, non segna più nessuno fino al viaggio in lunetta di Matteo Cagliani che porta in dote alla Virtus Padova due punti preziosi (11-15). Dall’altra parte è Masciarelli a fare subito eco con due liberi ma Cagliani risponde immediatamente da oltre l’arco (14-17). Il secondo fallo personale di Molinaro spedisce nuovamente in lunetta Masciarelli (due su due) a 2’ dalla prima sirena. Il numero 00 giallonero ospite si ripete poco dopo con Imola che allarga il divario a sette lunghezze (14-21). Gli ultimi 60’’ di gioco si aprono con una bella azione spalle a canestro di Scanzi e un’ottima difesa di Osellieri dall’altra parte. Giacomo Cecchinato con i primi punti della sua partita scrive poi il meno tre su cui si chiude il primo quarto (18-21).
SECONDO QUARTO Il secondo quarto viene inaugurato da un bel canestro su rimessa in attaco di Corrado Bianconi che aggiunge il libero supplementare della parità a quota ventuno. Corrado Bianconi si ripete poco dopo a rimbalzo d’attacco e firma il vantaggio neroverde che, tuttavia, dura meno di 30’’ sulla bomba di Chiappelli (23-24). Padova è sfortunata al tiro con un jumper di Osellieri letteralmente sputato dal ferro e Imola mette a referto un punto (uno su due in lunetta di Alberti). Federico Osellieri pareggia subito (25-25) con una gran giocata personale nel traffico, procacciando poi il rimbalzo offensivo che porta altri due punti, stavolta firmati da Giacomo Cecchinato. Il rientro di Ohenhen in campo porta maggiore fisicità agli ospiti sotto le plance che prima segnano con lo stesso Ohenhen e poi, dalla linea della carità, fanno 27-29 con Magagnoli. Una fantastica giocata di un più che positivo Osellieri viene annullata dal canestro di Ohenhen, prima dell’arresto e tiro di Cagliani che vale il 31-31 a 4’ dalla pausa lunga. È ancora uno scatenato Osellieri a strappare un gran rimbalzo in difesa, farsi tutto il campo e servire poi la palla nell’angolo a Capitan Schiavon che timbra la bomba del più tre (34-31) che forza gli ospiti al time-out. Un Federico Osellieri on fire ubriaca ancora la difesa romagnola per il più cinque Padova che esalta il Palaberta. Imola non si scompone e con quattro punti veloci rientra subito, obbligando stavolta Coach De Nicolao a spendere il minuto di sospensione. Con una giocata nel traffico Cagliani ne mette due di pregevole fattura, Ohenhen risponde, ma Bianconi fa altrettanto nel pitturato (40-37). Negli ultimi 90’’ del secondo quarto segna solo Imola con un arresto e tiro e l’uno su due in lunetta che vale la parità all’intervallo (40-40).
TERZO QUARTO Dopo la pausa lunga Padova, pur vedendo subito Molinaro gravato di tre falli, è la prima a segnare con la bomba di Cagliani a fil di sirena dei 24’’ (43-40). I neroverdi recuperano palla in difesa e anche Giacomo Cecchinato colpisce da oltre l’arco. I tiri di Imola per tre volte si infrangono sui ferri del Palaberta e l’uno su due in lunetta di Matteo Cagliani fa più sette Virtus Padova dopo 3’ (47-40). Chiappelli spezza l’incantesimo per i suoi, prima di una bella azione vincente di Cecchinato. I ragazzi di Coach De Nicolao tengono forte in difesa e affondano ancora con Cecchinato che disegna la penetrazione centrale con il fallo subito e, dopo il time-out dei romagnoli, il libero supplementare che manda Padova a più dieci (52-42). Magagnoli dimenticato in area trova i suoi due punti più comodi della serata e Imola accorcia con l’uno su tre in lunetta di Masciarelli (52-45). A scaldare il Palaberta ci pensano l’alley-oop Antelli-Molinaro e il due su due ai liberi di Giacomo Cecchinato che riscrive il massimo vantaggio sul più undici (56-45). Gli ospiti sembrano accusare il colpo e da una palla recuperata da Cecchinato arriva un nuovo viaggio in lunetta per Cagliani che fa due su due, allargando il divario a tredici lunghezze. Imola fatica contro la difesa neroverde e due contropiedi consecutivi di Cecchinato e Antelli valgono il più diciassette per Padova a meno di 3’ dalla fine del quarto (62-45). Il quarto fallo personale di Molinaro è una brutta tegola che manda in lunetta Masciarelli (solo uno su due). Dall’altra parte è Andrea Scanzi a cercare e trovare gloria dalla linea della carità (64-46). Ohenhen torna a farsi sentire sotto le plance con due punti preziosi ma è un suo fallo a mandare in lunetta Michele Antelli quando manca poco più di un minuto alla sirena. Il play neroverde mette a referto solo un punto e Imola con una bomba dall’angolo chiude il terzo quarto limitando i danni (65-51).
QUARTO QUARTO Gli ultimi 10’ si preannunciano infuocati e vengono aperti da una gran bomba di Andrea Scanzi (68-51) dopo un bel giro palla di squadra. Imola non ci sta e risponde subito con Chiappelli dalla media distanza. Corrado Bianconi, dalla lunetta, trova altri due punti ma altrettanto fa il solito Ohenhen nel pitturato. Imola segna ancora con Masciarelli (70-57) e, poco dopo, un fallo di Ohenhen manda nuovamente in lunetta Bianconi che non sbaglia (72-57). Dopo un’infrazione di 3’’ di Ohenhen una gran penetrazione di Giacomo Cecchinato allarga ancora il divario. Imola si infrange sulla solidità difensiva di Padova che in contropiede sull’asse Scanzi-Cecchinato fa più diciannove a 6’ dalla sirena finale. Un tecnico comminato agli ospiti consente a Scanzi di scrivere il più venti (77-57) ma Imola trova poi due punti rapidi in transizione a metà parziale. Dopo l’uno su due in lunetta di Cagliani e il canestro di Aglio nel pitturato, Cagliani si ripresenta in lunetta. È ancora uno su due, ma Imola non ne approfitta e il numero dieci neroverde si guadagna il terzo viaggio in lunetta, sempre con il medesimo risultato di uno su due (80-61). Imola sfrutta un doppio viaggio in lunetta con Magagnoli e Valentini che mettono a referto tutti i liberi a disposizione (80-65). La partita continua a giocarsi dalla linea della carità con Cecchinato che non sbaglia a 3’ 35’’ dal termine del match. La reazione dei romagnoli, ormai appesi a una flebile speranza, passa ancora dalla lunetta, stavolta con Ohenhen (uno su due anche per lui). Una giocata ubriacante di Cecchinato su Ohenhen suona come colpo della staffa con il numero uno neroverde a segnare anche il libero supplementare dell’85-66. Dopo l’ormai consueto uno su due ai liberi di Cagliani, Aglio in penetrazione trova due punti quando mancano meno di due minuti alla fine. A partita virtualmente già chiusa i romagnoli limitano i danni con Aglio, prima dell’arcobaleno in penetrazione di Capitan Schiavon che chiude i conti e mette il sigillo sulla vittoria dei neroverdi (88-72).