Il basket padovano ha celebrato le proprie “eccellenze” della scorsa, pur interrotta, stagione. Sabato mattina al Ristorante “Miravalle” di Montegrotto Terme, alla presenza di un folta platea tra cui il Vicepresidente nazionale di Telethon Omero Toso ed il Presidente Fip provinciale Flavio Camporese (“La ripartenza è ancora un po’ un’incognita, a parte i campionati nazionali – ha sottolineato –. Non nascondo che stiamo già pensando di pianificare l’inizio dei campionati regionali. E’ chiaro che dovremo attendere almeno un paio di settimane: è fondamentale iniziare a giocare per le squadre, per tornare a quella normalità che tutti noi agogniamo”), si è tenuta la 4. edizione degli “Oscar del Basket Padovano”.

L’iniziativa ideata dal giocatore padovano d’antan Rolando “Rolly” Marchi si avvale di una consulenza da parte della stampa specializzata locale: i giornalisti di “Gazzettino” e “Mattino di Padova”, infatti, segnalano una triade di nominativi per ogni categoria (Miglior coach, Miglior giocatore e Miglior Under sia nel maschile che nel femminile). L’edizione di quest’anno è stata caratterizzata da un aspetto “vintage”: sia per la presenza nel territorio termale della Nazionale MaxiBasket (rappresentata dal presidente Mario Natucci e dal direttore tecnico Gianni Trevisan), che ieri sera a Vo’ Euganeo, uno dei primi “focolai” di Covid-19 e poi “zona rossa”, ha disputato l’amichevole di solidarietà “Vo’ a Canestro” con la squadra degli Irriducibili Basket Padova; sia, ancor più, per la celebrazione del celebre “derby dei biscotti” che a fine anni ’80 animò la città del Santo contribuendo a portare fino alla A2 le allora Elledì Petrarca e Viero Virtus (oltre che dallo stesso ex coach virtussino Trevisan, rappresentate dai due “frombolieri” Gherardo Bonetto e Fabio Rampazzo). Tra l’altro, proprio nell’anno in cui Padova ritrova il suo derby di serie B: tra la stessa Virtus, ora targata Antenore Energia, e la ripescata Guerriero Ubp, erede del Petrarca. E nell’aria, anzi, aleggiava la speranza di poter vedere l’anno prossimo addirittura tre formazioni nella terza categoria nazionale (auspicando quindi la promozione del Bam di C Gold).

Proprio le due principali società maschili della provincia l’hanno fatta da padrone a livello di riconoscimenti. I neroverdi assicurandosi il titolo di miglior under, con Niccolò Pellicano, e di miglior giocatore, con Michele Ferrari (i neroverdi, in quarantena come tutta la squadra vista la positività di tre atleti, erano rappresentati rispettivamente dalla mamma di Pellicano e dal direttore generale Nicola Bernardi). L’Ubp, invece, ha espresso il miglior coach (Giuliano Calgaro) ed il miglior dirigente (il direttore sportivo Ferdinando Mozzo). In ambito femminile, invece, monopolio assoluto per San Martino di Lupari (foto di gruppo con il ds Leopoldo Carraro). Le “lupe” hanno espresso, infatti, sia il miglior allenatore (Francesca Di Chiara, nel frattempo promossa da assistente del Fila in A a head coach del Fanola di A2) che la miglior under (Francesca Pasa) e la miglior giocatrice (Elena Fietta). Il riconoscimento quale miglior dirigente, però, è andato a Roberto “Bobo” Bosello figura storica del movimento locale tornato al suo primo amore del femminile (con la PFP Gattamelata di serie C).

Altri riconoscimenti sono andati anche al miglior quintetto padovano di C Silver (Leonardo Clark, Federico Osellieri, Matteo Sorgente, Andrea Giacomelli, Enrico Visentin, 6° uomo Giacomo Vizzotto) e di C Gold (Edoardo Scattolin, Eros Chinellato, Davide Andreaus, Filippo Sabbadin, Michele Benfatto, 6° uomo Giovanni Bonetto). E soprattutto a chi porta in alto il nome della Padova del basket anche a livello nazionale: Giovanni De Nicolao, che reduce dall’ottima annata ad Agrigento in A2 è ora approdato a Varese in A, miglior giocatore (era presente il papà Stefano); ed Alberto Buffo, responsabile tecnico delle giovanili Reyer tra i pochi a poter vantare un titolo vinto sul campo l’anno scorso (LBA Next Gen), miglior coach.

Infine, a conferma che il basket è una “famiglia allargata” sempre molto attenta al sociale, riconoscimenti speciali sono andati anche a tre sport collaterali: Basket in Carrozzina (l’azzurro del Millennium Basket Mattia Scandolaro); la paralimpica S.T.E.P. Abano (il fondatore e tecnico Andrea Barollo); ed il Baskin, sport inclusivo per eccellenza (lo staff tecnico del Baskin Padova: Elena Sessi, Luca Ramigni e Monica Luchetti) protagonista del corto “Gioco Poco Ma Gioco” che si è aggiudicato il primo premio della categoria Giovani – Sezione Diversità come Valore al 17. Videoconcorso “Francesco Pasinetti” nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia.

Nelle FOTO: 1) I Migliori Coach; 2) I Migliori Under; 3) I Migliori Giocatori