Marco Ceron, nato a Mirano il 16 giugno 1992, è un cestista veneto. Giovanili tra Benetton Treviso e Reyer Venezia, facendo tutta la trafila anche in maglia azzurra (con la Nazionale Under 20 ha vinto l’argento ai Campionati Europei del 2011 in Spagna). E’ di proprietà della società orogranata, quando viene girato in prestito prima a Recanati (2011-12) e poi al Napoli Basketball (2012-13) di Legadue. Svincolato, a seguito dell’esclusione di questa dal campionato, si trasferisce alla Pall. Lago Maggiore: dove vince la Coppa Italia Lega Nazionale Pallacanestro 2012-2013 e viene nominato MVP. Nell’estate 2013 torna nella città partenopea, alla Azzurro Napoli Basket 2013 iscritta al campionato di Legadue. Tornato in Reyer, vi milita nella stagione 2014-15. Passa poi per tre stagioni alla VL Pesaro, dove risolve il suo contratto nell’estate 2018 firmandone un altro biennale con la Leonessa Brescia. Fino, appunto, a quel 25 novembre 2018…
La sua vicenda (nelle foto alcune “tappe”) è ricostruita così dal blog La Giornata Tipo:
– 25 novembre 2018, Brescia-Torino. Marco Ceron è in campo da sei minuti e ha già segnato 7 punti. In un contatto fortuito con Jaiteh, lungo di Torino, viene colpito da una gomitata alla testa. Cade a terra. Perde per un attimo i sensi e i sanitari lo portano di corsa in ospedale. La diagnosi è pesantissima: frattura profonda 6 centimetri al cranio, con frammenti di osso che rientrano all’interno. Operato d’urgenza.
– 28 luglio 2019, nove mesi dopo la situazione torna alla normalità. Ma per avere l’idoneità sportiva servono garanzie superiori, vista la professione di Marco. All’ospedale di Torino ritorna sotto i ferri: gli viene impiantata una protesi di titanio in testa.
– Ottobre 2020, quasi due anni dopo torna ad assaporare il campo ripartendo dalla A2, prima a Verona e poi a Mantova.
– 15 gennaio 2022, 38 mesi dopo, sabato scorso, Marco torna a segnare un canestro in Serie A. L’ultima volta fu proprio durante quel Brescia-Torino.
Marco ha finalmente messo un punto su una vicenda che ha rischiato di rovinargli la carriera e non solo. Un canestro ininfluente se a segnarlo fosse stato chiunque altro, perchè arrivato sul +22 a 1 minuto dal termine. Ma quel canestro, per lui, significa la definitiva ripresa di quello che temeva di aver perso per sempre. Scherzo del destino… sabato in campo con lui c’era ancora una volta Jaiteh: 1147 giorni fa fu l’involontario colpevole di quella gomitata, oggi, da compagno di squadra, è stato probabilmente il compagno più felice di vederlo segnare.