Intervista a Nicola Mazzariol (Rucker Academy)
Il punto di vista di Nicola Mazzariol (nella foto Incastro), responsabile tecnico della Rucker Academy, dopo la sospensione dei campionati giovanili in Veneto.
Purtroppo è arrivato un altro stop dell’attività giovanile. Come valuti questa nuova sospensione?
È un peccato essersi fermati proprio quando, almeno a livello sportivo, stavamo quasi tornando alla normalità. Ma siamo nel clou dell’ondata, è un provvedimento spiacevole ma condivisibile. Per fortuna continuiamo ad allenarci. Speriamo passi in fretta e che si possano ricominciare i campionati.
Il punto sulle giovanili prima che si fermassero i campionati?
Siamo soddisfatti perché, nonostante lo stop e le difficoltà contingenti, le squadre stanno raggiungendo gli obiettivi prefissati, i ragazzi stanno facendo grossi passi avanti. Questo si è visto anche nelle gare di campionato e nei relativi risultati.
La Rucker Academy sta progettando nuove iniziative per i prossimi mesi?
Idee ce ne sono parecchie ma ora dobbiamo vivere alla giornata. La priorità adesso è la ripresa dei campionati, quando finalmente potremo allentare le restrizioni saremo pronti a mettere in atto iniziative ulteriori.
Quali sono gli obiettivi da raggiungere?
Ci sono obiettivi tecnici e fisici sui quali allenatori e preparatori lavorano ogni giorno, e obiettivi mentali. Abbiamo notato in tutte le squadre che, dal punto di vista della mentalità, parecchi aspetti che una volta i ragazzi portavano in palestra quasi in automatico ora invece non sono più così scontati. Di conseguenza, nei nostri allenamenti si lavora anche su concentrazione, determinazione, reazione all’errore, condivisione ecc.
Dopo due anni difficili, anche a livello organizzativo, il ruolo dei genitori è ancora più importante. Hai un messaggio per loro?
Approfitto per ringraziarli perché i genitori stanno lavorando in sinergia con noi e con grande rispetto dei ruoli. Sto vedendo i giocatori venire volentieri e con continuità in palestra e questo mi fa capire che siamo sulla strada giusta. Penso e spero che le famiglie siano contente che, in questa epoca di incertezza e ansia, i loro ragazzi vivano l’ambiente Rucker come un punto fermo di crescita e vita di gruppo in un luogo sano ed esigente, dove si fa basket in modo professionale e in sicurezza.
Ufficio stampa Rucker Sanve