I due coach delle squadre coinvolte, Brescia e Brindisi, sono “volti noti” in regione.
MAURIZIO BUSCAGLIA: Nato a Bari (9 aprile 1969) ma perugino, è però a tutti gli effetti padovano d’adozione (vi ha anche stabilito la residenza). Dal 1996 al 2000 è stato a Piove di Sacco (capo-allenatore della prima squadra di Serie B2 e giovanili), poi nel biennio successivo ai Bears Mestre di serie B d’Eccellenza, dove è tornato anche nel 2007-2008. Martedì 23 ha tenuto una Riunione tecnica al CIA VENETO (https://youtu.be/lNlfFqDq2So)
Dal 1° dicembre alla guida di Brescia, è anche allenatore della Nazionale olandese (che lo scorso 20 febbraio ha portato alla qualificazione ad EuroBasket 2022, la seconda partecipazione degli ultimi 30 anni!). In precedenza, a Trento: portandola dalla C1 fino alla serie A, vincendo la Coppa Italia Legadue (2013) e centrando due finali-scudetto consecutive (2017 e 2018). Ha guidato anche la Nazionale Under 20. Riconoscimenti individuali: Miglior allenatore serie A (2015); Miglior allenatore Eurocup (2016).
FRANCESCO “Frank” VITUCCI: Nato a Venezia (5 aprile 1963), è anche fratello del popolare giornalista Alberto. Ha iniziato ad allenare le giovanili della Reyer Venezia, ricoprendo poi per ben sette anni, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, il ruolo di vice con tecnici del calibro di Primo, Zorzi, Skansi e De Sisti. In seguito, da head coach ha centrato la promozione in A1 nel 1996. Dopo il fallimento della società orogranata, ha iniziato il suo peregrinare per tutta la penisola: Andrea Costa Imola, Scafati, Scandone Avellino (bienni 2010-12 e 2013-15), Varese, Auxilium Torino e dal 2017 a Brindisi. Senza dimenticare la lunga parentesi, di nuovo in regione, per ben sette anni alla Benetton Treviso con cui vinse la Supercoppa Italiana (2006): dal 2003 assistant-coach; mentre nel novembre 2007, dopo l’esonero di Ramagli, per un breve periodo anche head-coach, così come nella stagione 2009-10 (fino al suo esonero, nel gennaio 2010). Riconoscimenti individuali: Miglior allenatore serie A (2013).
La partita di domenica scorsa al PalaLeonessa A2A
Giocano una contro l’altra, vincono in tre: Brescia, Brindisi e… Mabasta
Avversarie sul campo ma alleate contro il bullismo
Sport, anzi Basket batte Bullismo 1000 a 0
Domenica si è giocata la sfida di campionato tra Germani Brescia e Happy Casa Brindisi sul parquet del PalaLeonessa A2A di Brescia. Per l’occasione i giocatori di entrambe le squadre si sono schierate al fianco del movimento giovanile anti bullismo ‘Mabasta‘, e hanno “giocato” tutte insieme nella lotta contro ogni forma di bullismo e cyberbulllismo.
I Capitani delle due squadre sono scesi in campo mostrando la maglia appositamente disegnata per l’occasione (nella foto). Successivamente tutti i giocatori di entrambe le squadre l’hanno indossata al momento della presentazione delle squadre e dell’inno di Mameli, a pochi minuti dalla palla a due. Un grande colpo d’occhio che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa. Sul retro della maglia, un’originale iniziativa con tutti i nomi dei giocatori, come dire: “Siamo tutti schierati contro il bullismo ed il cyberbullismo e ci mettiamo il nome”.
Aldilà del risultato sportivo, per Pallacanestro Brescia e New Basket Brindisi (74-68 per gli ospiti, NdA), quella contro il bullismo è stata una partita già vinta prima del fischio d’inizio. Avversarie sul campo, le due squadre si sono presentate come forti alleate nella vita e nel sociale in una sfida che vede tutto il mondo dello sport al fianco dei ragazzi di ‘Mabasta’ nel loro grande progetto dal nome più che evocativo: “1000 a 0 – Sport Vince Bullismo Perde”.
«Lo scorso 7 febbraio, nel corso della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo a Scuola – ha sottolineato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, azienda sponsor del match contro il bullismo – sono stati diffusi alcuni dati che evidenziano come il fenomeno attraversi e coinvolga in modo preoccupante le giovani generazioni. Anche a Brescia, di recente, si sono registrati gravi episodi. Un fenomeno che da un lato richiama l’esigenza di un’azione convinta e corale in campo educativo e culturale, dall’altro evidenzia il forte malessere diffuso tra i più giovani, che l’anno della pandemia e dell’isolamento sociale ha acuito ulteriormente. La partita di domenica, oltre a suggellare il legame tra le squadre di Brescia e di Brindisi nel nome di A2A, ha costituito così, grazie allo straordinario volano rappresentato dallo sport, una preziosa occasione per ribadire, una volta di più: mabasta!».
«Siamo rimasti profondamente colpiti – hanno raccontato Mirko Cazzato e Greta Ingrosso, rispettivamente team leader e componente di “Mabasta” – quando il general manager della Pallacanestro Brescia, Alessandro Santoro, ci ha chiamato e ci ha comunicato questa meravigliosa idea di dedicare la partita di domenica alla causa del nostro progetto “1000 a 0 – Sport Vince Bullismo Perde”. Scoprire a posteriori che le due squadre si erano sentite e accordate (…a nostra insaputa) è stato meraviglioso, come meravigliosa è la maglia che i giocatori hanno indossato domenica. Vogliamo ringraziare entrambe le squadre per la sensibilità e la partecipazione e la società A2A per aver sostenuto l’iniziativa.»