Potessero nascondersi in questa trasferta patavina maggiori insidie di quante non ne facesse presupporre la classifica, è un aspetto che lo stesso coach Volpato aveva sottolineato alla vigilia; una previsione poi concretizzatasi nella realtà, perché sul parquet del Guerriero Padova il Vega Mestre cede al termine di una gara condotta per lunghi tratti dai padroni di casa che conquistano un successo a conti fatti meritato per quanto visto nei 40’.
Nella prima parte di gara, infatti, Padova trova il canestro con continuità e comanda spesso nel punteggio sfruttando la buona partenza dai blocchi (11-4 dopo 3’), con Mestre – priva di capitan Salvato – ad impattare poco dopo (11-11 a metà periodo a firma Rinaldi), senza però trovare il punto del sorpasso. Anzi, è il Guerriero a tenere la testa avanti (20-13), trovandosi appaiata al Vega solo in un paio di occasioni (21-21 e 29-29 nel secondo quarto) e viaggiando per il resto del tempo con un vantaggio tra il singolo e il triplo possesso sino all’intervallo lungo (47-43 al riposo). Al rientro dagli spogliatoi Mestre impiega meno di 3’ per portarsi a contatto con la tripla di Pinton (49-48) e in questo caso segue pure il sorpasso a firma Maran (49-50), apparente preludio ad un cambio di trama nel copione del match. Un’illusione a cui sembrano dare sostanza dapprima Pinton con due soluzioni dal perimetro (49-56 a 5’40” dalla terza sirena) e poi Segato con il +8 a 1’20” dal 30’ (51-59). Nell’ultimo quarto Mestre parte con un +4 da gestire (55-59), ma il semitempo conclusivo è tutto appannaggio di Padova: i canestri di Spatti (55-61) e Rinaldi (57-63 dopo 90” di gioco) sono in pratica gli unici acuti dell’intero quarto per un Vega che entra purtroppo in blackout nel momento topico. Il Guerriero ne approfitta, riportandosi avanti a metà periodo con D’Andrea (65-64) e volando poi sino al +14 finale sfruttando la confusione offensiva dei Grifoni. Per Mestre si tratta senza dubbio della peggior prestazioni stagionale, tuttavia in questo gennaio non mancano le opportunità per cercare il riscatto: già domenica il Vega sarà di scena nella tana della capolista Vicenza, occasione d’oro per offrire nuovamente la miglior versione di sé.
GUERRIERO-VEGA 78-64.
GUERRIERO PADOVA: Destro ne, Zocca ne, Tognon, Chinellato 6, Scattolin 5, Cecchinato, Borsetto, Coppo 2, Cazzolato 13, Andreaus 17, D’Andrea 19, Campiello 16.
Coach: Calgaro.
VEGA MESTRE: Dal Pos 8, Volpato ne, Spatti 10, Maran 2, Segato 3, Lazzaro 9, Pinton 15, Gomirato ne, Rinaldi 5, Bettiolo ne, Povelato ne, Fazioli 12.
Coach: Volpato.
NOTE: parziali 22-21, 47-43, 55-59. Padova 14/22 ai liberi, 20/48 da due, 8/24 da tre. Mestre: 3/6, 14/33, 11/33. Rimbalzi 51-38.
Basket Mestre 1958 (pagina Facebook)
Nelle fila del Guerriero Ubp, degna di essere menzionata la vicenda di Daniele D’Andrea che assume i contorni di una “favola moderna” di sport…
La 24enne ala forte di Spilimbergo, acquistato dalla società patavina in estate, era al suo esordio in campionato con la maglia biancoscudata (tutta la squadra, del resto, è tornata in campo a distanza di ben 37 giorni dall’esordio) dopo un calvario legato al Covid-19 durato 25 giorni. Lanciato nel quintetto d’avvio da coach Calgaro è poi rimasto in campo quasi 26′: risultando il miglior marcatore dell’incontro (19 punti, 8/16 dal campo) oltre che, ovviamente, della sua quadra; per la quale (dopo due errori anche banali da sotto), ha siglato sia il canestro del sorpasso, sul 65-64 a 5′ dal termine, sia la tripla conclusiva che ha completato il parziale finale di 18-0. L’house organ “UBP”, distribuito ieri sera al “PalaGozzano”, presentava in un’intervista Daniele D’Andrea (nella foto di Eleonora Pavan).
“Durante i primi giorni di quarantena – racconta D’Andrea nell’incipit – ho avuto qualche lieve sintomo. Dopo cinque tamponi non risultavo ancora negativo. Non appena mi è arrivato l’esito del sesto, mi sono prodigato per effettuare subito la visita medico-sportiva. Mi mancava da morire giocare. A parte quando mi sono infortunato al ginocchio, non ero mai rimasto fermo così tanto. Con i ragazzi stiamo tornando a ingranare: abbiamo tutti molta voglia di scendere in campo”. Chapeau bas!