Progetto Lunghi: i veneti convocati

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Mentre nella nostra regione (in particolare a Treviso) non si placa l’eco della Nazionale di Meo Sacchetti, che alla luce delle due belle e rotonde vittorie su Olanda e Romania ha centrato con due giornate di anticipo la qualificazione alla seconda fase della Qualificazione al Campionato del Mondo 2019, il Settore Squadre Nazionali guarda già… al futuro.

Da domani a domenica a Jesi (Ancona), nell’ambito della Coppa Italia Lnp Old Wild West, si terrà il secondo raduno del “Progetto Lunghi” fortemente voluto dal direttore tecnico generale azzurro Bogdan Tanjevic. Agli ordini dell’allenatore Gregor Fucka, per le cinque sedute di allenamento, ci sono anche molti giocatori veneti.

Sono: il pivot padovano Matteo Berti (2.13, classe ’98) approdato da un paio di stagioni alla Segafredo Virtus Bologna, dove ha già avuto nove convocazioni nella prima squadra di serie A (scendendo in campo 1′ minuto); i due veronesi Leonardo Totè (2.09, ’97), da due stagioni rientrato nella prima squadra della sua città la Tezenis Scaligera in A2 (4,4 punti e 2,4 rimbalzi di media), ed Edoardo Bertocchi (2.12, ’96) nei giorni scorsi approdato alla PMS Moncalieri dopo aver iniziato la stagione nel Giulianova Basket 85 sempre in serie B; il cittadellese Alessandro Simioni (2.03, ’98), di proprietà della Reyer Venezia e in questa stagione in forza all’Andrea Costa Imola di A2 (3,6 punti e 1,7 rimbalzi). Infine, senza dimenticare il maceratese Simone Barbante (2.11, ’99), che gioca nella De Longhi TVB di A2, o Isacco Lovisotto (2.05, ’98), giocatore originario di Castelfranco Veneto quest’anno in forza alla Moncada Agrigento, che figura tra le riserve a casa, il “veterano” del gruppo: Giovanni Vildera, ala forte di 2.05 classe ’95 da due stagioni alla Soundreef Mens Sana Siena di A2 (in questa sta viaggiando a 7,1 punti e 7,7 rimbalzi di media). Proprio quest’ultimo, padovano che dopo aver mosso i primi passi nella propria provincia (al Vigodarzere e al Petrarca) aveva completato la formazione giovanile nella Reyer Venezia, ha ammesso soddisfatto: “Sono molto contento ma soprattutto onorato di questa convocazione, che per me rappresenta un’opportunità incredibile. Non sto nella pelle all’idea di potermi allenare sotto gli occhi di Gregor Fucka e Boscia Tanjevic. Il lavoro paga sempre e questa penso che ne sia una dimostrazione – ha aggiunto –. Mi sono sempre allenato duramente, in questi due anni soprattutto, ed ho potuto migliorare tanti aspetti grazie al lavoro che ho svolto con lo staff tecnico quotidianamente ed alle responsabilità che, soprattutto quest’anno, mi sono state date. Ho sempre dato il massimo sul parquet, ogni giorno, in partita, e sono felice che questo sia stato notato anche al di fuori della Mens Sana. Cercherò di vivere questa opportunità cercando di sfruttare al massimo ogni minuto, cercando di imparare ancora qualcosa di più da chi ha scritto pagine indelebili della storia della pallacanestro”. Che aggiungere: se son rose…